martedì 21 agosto 2012

I racconti di Praga : Il libraio




Si narra che all’inizio del secolo scorso, un umile e onesto libraio viveva e lavorava in una bottega vicino ponte Carlo a Praga. La moglie morì di parto lasciandogli una bella bambina che crebbe nella bellezza e nella cultura, imparando dal padre l’arte della stampa e della rilegatura. Purtroppo improvvisamente la colse un brutto male e cominciò a deperire giorno per giorno. Il padre era sempre più affranto, soprattutto perché si sentiva impotente vedendo peggiorare la figlia. Le cure costavano molto e il libraio non sapeva più cosa vendere e che inventarsi per rimediare altro danaro.
“I miei occhi vecchi e stanchi hanno già visto morire mia moglie, non posso permettere che la mia bambina venga portata via nel fiore degli anni” –pensò –“ non posso permetterlo, farei qualsiasi cosa per vederla star bene, anche vendere l’anima al diavolo!”

Detto fatto, il giorno dopo il diavolo mandò un truffatore alla sua porta che gli propose un grosso  e losco affare. Era molto riluttante e si prese il tempo per riflettere rimandando la decisione all’indomani. Sempre più sconsolato andò nella camera della figlioletta, si sedette accanto al letto. Vide il suo pallore e il suo cuore si strinse ancora di più. Si volto versò il ritratto di S. Giovanni Nepomuceno sul comodino. Lo guardò intensamente e crollò in lacrime di fronte al santino.
S.Giovanni non poteva non udire le sue lacrime e decise di accogliere la sua supplica e aiutarlo. La sera stessa gli apparve in sogno e gli disse :” Ho sentito il tuo dolore e ho deciso di aiutarti. Se mi ascolterai bene, guadagnerai soldi a volontà, potrai vedere tua figlia guarire, potrai vedere il suo matrimonio e i figli che ne nasceranno.
Ascolta bene…. Verrò ogni notte per 7 notti di seguito ogni mese, per 7 anni. Ti porterò in giro per il mondo. Se al tuo risveglio saprai utilizzare al meglio ciò che hai visto, esso ti frutterà una fortuna e ti darà vita e prosperità eterna. Ma attento…. Non vendere nulla di ciò che hai già o troverai....”
Il Santo prese la mano del libraio e insieme cominciarono a fluttuare lungo i cieli notturni e nebbiosi, fermandosi qua e la a osservare la vita delle persone, le loro storie, buffe, drammatiche, commoventi, avventurose.
L’indomani mattina si svegliò, aprì gli occhi confuso e cominciò a guardarsi attorno.
Si alzò prontamente dal letto chiedendosi se ciò che aveva sognato avesse un fondamento reale e con questo pensiero si mise a controllare la sua casa.
All’inizio non notò nulla di strano. Quando si trovò in soffitta però qualcosa riluceva nel buio, tra le carcasse di vecchi libri e cianfrusaglie varie. Era un libro d’oro!
Lo aprii ma vide che immacolato, non una parola macchiava le sue pagine. Continuò a sfogliare e ad un tratto sentì cadere qualcosa. Si girò e vide una penna, anch’essa d’oro. Con quella fortuna in mano, il primo pensiero cadde sulla vendita di questi oggetti miracolosi, ma freddò  subito questa idea ricordandosi delle parole di S.Giovanni.

Bussò alla porta un mercante oscuro, che richiedeva una rilegatura in oro, offrendo una cospicua cifra. Il vecchio era sempre più tentato ma si convinse che fosse il diavolo a tentarlo e che preferiva rispettare le indicazioni benedette.
Prese gli oggetti dorati, li mise sul tavolo e li osservò per un’altra oretta finché non gli venne l’idea di scrivere ciò che aveva visto quella notte.
Sembrava che quella penna non aspettasse altro che danzare sul freddo candore dei fogli per riempirle di emozioni e avventure, come un bacio di inchiostro.
La stessa scena si ripeté per 7 giorni.
L’ottavo giorno dalla prima visione del Santo, passò in bottega un mercante di stoffe che richiedeva un libro per suo figlio. Il buon libraio ricordando che non poteva vendere quello che già aveva,chiese cortesemente al ricco borghese di passare l’indomani. Nel frattempo il libraio, che all’occorrenza stampava anche, si mise di buona lena a raccogliere i suoi racconti più avventurosi e stamparli.
Il giorno dopo presentò e vendette il suo prodotto al mercante.
Lo stesso giorno si presentò un giovane studente che cercava un libro romantico da regalare alla promessa sposa, il libraio fece la stessa richiesta allo studente e il giorno dopo gli vendette un bel libro di racconti d’amore, e così via.
In poco tempo i suoi libri divennero così famosi che persino il Re li comprò e non solo, gli commissionò delle opere. In breve tempo, divenne così ricco da poter curare sua figlia che si rimise più sana e più bella di prima e le mise da parte una bella dote.
In breve tempo la figlia si sposò e chiamò i due bambini che le nacquero col nome del padre e del santo che l’aveva aiutata.
Il libraio continuò a scrivere, anche quando dopo 7 anni non gli apparve più in sogno il santo. Tante erano le cose che aveva visto che poteva continuare per altri 100, ma mano mano gli piacque sempre di più anche inventare le storie e dimostrò in questo di avere grande creatività. Passarono gli anni serenamente.
Un giorno era sulla suo poltrona preferita, affacciato alla strada. Col libro e la penna appoggiate sulle gambe si addormentò.
Il giorno dopo lo andò a trovare la figlia. Bussò ripetutamente alla porta, ma non sentendo risposta, chiese aiuto al marito per sfondare la porta. Quando entrarono trovarono un libro d’oro aperto e una penna anch’essa d’oro che emanavano una luce stupenda. Il vecchio non fu più trovato ma si dice che leggendo i suoi libri si possa ancora udire la sua voce e che dopo pochi minuti di lettura, ti prenda per mano e ti mostri i luoghi delle sue storie, qualcuno afferma di averci persino parlato e interloquito per ore.
La promessa fu mantenuta, grazie ai suoi racconti e al suo estro, il libraio era diventato immortale.


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